Progetti

Cosa vuol dire e, soprattutto, come intende AfricaGriot la cooperazione internazionale?

Rispondiamo con le parole di Jean-Léonard Touadi, giornalista e collaboratore di Nigrizia, che nel suo libro L’Africa in pista(2006, ed.SEI) scrive:

"[...] fare cooperazione vuol dire, innanzi tutto, riconoscere soggettività ai partner locali. Un'affermazione che sembra quasi lapalissiana ma la cui ovvietà si scontra con una realtà dove domina ancora la verticalità della relazione. [...] Un proverbio africano dice che la mano che riceve sta sempre sotto quella che dà, quasi a dire che il cooperante che si presenta sempre e comunque secondo le modalità dell'avere ha poche possibilità di stabilire un rapporto paritario. Inoltre, il possesso legittimo e giustificato di determinati mezzi materiali e l'eccessiva fiducia posta in essi come garanzia di successo del progetto potrebbe trasformare il cooperante, agli occhi dei suoi interlocutori locali, in un bancomat ambulante oppure in un distributore automatico di beni. [...]
Il compito della cooperazione, oggi, sarebbe quello di mettersi - con umiltà, intelligenza e coraggio - a fianco delle forze della traformazione sociale ed economica dei paesi poveri. Cooperare è aiutare i territori e le comunità a riscoprire le risorse endogene, la fiducia in se stessi, la prospettiva di una ripresa in mano del proprio destino. [...]
Fare cooperazione non significa attuare un modello unico di sviluppo definito una volta per tutte seguendo percorsi maturati in Europa. [...] vuol dire abbandonare lo sviluppo e aiutare gli sviluppi endogeni in grado di dare risposte mirate e sostenibili ai bisogni fondamentali."